"Il Clown di Borgna è un clown emblematico dalla faccia
cancellata, con appena indicati da tratti neri gli occhi e la bocca,
questo gli fornirebbe un limitato mondo espressivo, s'egli non sapesse
arricchiro d'una coloratissima vivezza pittorica. Da una letteratura
stracca egli passa così ad una pittura autentica, dovisiosa di cromie,
fortemente decorativa, con intensi , piacevoli effetti fiabeschi."
- Maurizio Bernardi 1970
"La gamma dei blu, degli azzurri e dei verdi per i fondi, disposte con stesure e stratificazioni di calibrata sapienza tecnica per trarne effetti e rilievi di vitrea preziosità, si sciolgono come serici velari per l'insorgere improvviso di luminosità sparse, che sfocano la scena di fluide trasparenze e accendono i timbri cromatici dei brevi tocchi di colore puro: il fondale dei cieli notturni s'allontana e la suggestione dell'infinito ha il brivido della prima notte sulla terra." - Gianni Vianello 1973.
“Borgna fa centro in quel bersaglio di cui troppo sovente, nella
foga
del dibattito attuale, si dimentica la necessità: il bersaglio della
poesia.” - Carlo Munari 1973
"L'opera di Mario Borgna si distingue per una concezione filosofica che, attraverso la deliberata ripetizione di questi clowns sorciers, in movimento o ieraticamente statici, ci obbliga, come nell'infinito dello spazio pittorico, a riflettere un po' di più sul nostro destino che troppe pretese o troppo orgoglio feriscono" - Andrè Verdet .