I Murales

Quello che colpisce da subito il visitatore che si arrampica su per i millenari carrugi è la presenza costante sui muri delle case dei numerosi dipinti a sfondo agreste che ne impreziosiscono le facciate. Questi murales hanno origini dalla vena artistica dei suoi abitanti che negli anni sessanta, con la nascita della Comunità Artistica Nervina, hanno voluto dare un'impronta significativa al paese.
Per appagare la curiosità del visitatore traiamone un ricordo da un illustre nostro concittadino, Claudio Nobbio:
"Erano gli anni sessanta. Con alcuni amici del Ponente Ligure, tra cui il giornalista Angelo Maccario, i pittori Raimondo Barbadirame e Mario Borgna, il ceramista Agrifoglio e altri si andava in compagnia di Ennio Marlotti ad Apricale a bere un vino passito incredibilmente buono. Ne aveva qualche damigiana Bacì Romagnone, dell'osteria "Da Rina e Bacì", che lo faceva degustare con le pansarole.
Il Borgo, addossato alla collina come una lucertolaa al sole, piaceva a questi amici curiosi, cui si univa qualche volta Enrico Billò dell'Eco della Riviera. Essendo tutti interessati alle cose dell'arte, si andava spesso in Francia, a Saint Paul de Vence, a Vallauris, a Biot, in occasione delle mostre di Picasso, Mirò, Calder, Chillida, Matisse: erano ancora tutti vivi e passavano il tempo in quella parte di costa allora tanto simile alla nostra. Si fece amicizia con alcuni artisti, fra cui Enzo Cini, che aveva casa e studio a Saint Paul, con André Verdet, famoso scrittore e poeta e artista lui stesso.
Una sera parlando del più e del meno in un locale di Sanremo, lanciai l'idea: "Perché non facciamo ad Apricale qualcosa di simile ai borghi francesi? Da noi gli artisti potrebbero trovare maggiore tranquillità. Si potrebbe cominciare con un concorso di pittura ed una giornata degli affreschi". Ne parlai con Ugo Romagnone, che era in politica, con il sindaco di allora e gli amici artisti della zona; Ennio Morlotti accettò di presiedere alla giuria. E così cominciò l'avventura. Agrifoglio aprì un forno di ceramica ed una scuola libera, il pittore svedese Mart Org, incontrato a Stoccola l'anno precedente, comprò una casa ad Apricale. Io facevo dei collages. Rina e Bacì, da parte loro, una sera fortunata ebbero l'idea di preparare uno zabaione come condimento alle pansarole - dolce tipico di Apricale - tradizione che continua ancora oggi e ha fatto felici generazioni di golosi. Così Apricale si è affermato come il paese degli affeschi , delle mostre di pittura, scultura, grafica e poesia: il paese dell'arte, un riferimento importante per il mondo artistico contemporaneo
".